lunedì 18 febbraio 2019

Educare all'affettività, alla sessualità e all'amore. Slides e audio.



Primo incontro - L'autostima

Secondo incontro - Le emozioni

Terzo incontro - Il sesso: come spiegarlo

Quarto incontro - L'adolescenza

Quinto incontro - Essere maschi, essere femmine

Educare all'affettività, alla sessualità e all'amore. Primo incontro


BRUTTO ANATROCCOLO O PICCOLO CIGNO?”

I ragazzi con una buona autostima, che hanno una buona opinione di sè, si è visto che sono più sicuri di loro stessi e hanno più probabilità di costruire relazioni positive in futuro, meno probabilità di avere problemi. L’autostima è come la fondamenta della casa, se le fondamenta sono solide anche la casa è sicura, viceversa il contrario.

Da adolescenti si entra nella fase in cui si passa che i punti di riferimento non sono più i genitori (che lo sono fino ai 12 anni ), ma i coetanei, i compagni. In questa situazione diventa molto importante il riconoscimento, aumenta l’autostima e diminuisce la paura.

Una buona autostima porta inoltre ad una buona resilienza, che è la capacità di affrontare le difficoltà. Come diceva Seneca: resilienza – le difficoltà rafforzano la mente, così come il lavoro irrobustisce il corpo.

Ritornando al periodo dell’adolescenza, visto che in questo periodo abbiamo detto, i punti di riferimento diventano i coetanei, c’è la paura di non avere il consenso dei pari di non piacere a nessuno, se non ci si sente accettati da un gruppo, si prova a far parte di un altro (es. bulli). Questo bisogno porta a comportamenti spesso rischiosi, che sono spesso adottati dai giovani per sentirsi parte del gruppo, per essere presi in considerazione, il bisogno di fare qualcosa di speciale assieme agli altri. Quindi una bassa autostima può portare a comportamenti rischiosi, per avere il consenso degli altri. Il bullo in realtà è bisognoso di consenso.

Come si forma l’autostima? Come aiutiamo i nostri figli a costruirla? Come possiamo migliorala?

Analisi transazionale : una teoria sulla comunicazione personale
-gli stati dell’Io: modalità in cui stiamo nel mondo in relazione agli altri e a noi stessi;
-copione di vita: le nostre convinzioni su di noi e sugli altri (vado bene/non vado bene, sono capace/non sono capace;
- posizioni di vita

IO SONO OK
TU SEI OK
IO NON SONO OK
TU SEI OK
IO SONO OK
TU NON SEI OK
(PERSONE VANITOSE)
IO NON SONO OK
TU NON SEI OK

Essere genitori permissivi non aiuta il figlio ad avere una buona autostima. Il figlio va incoraggiato con messaggi positivi di sostegno e protezione: sei capace, puoi farcela, hai sbagliato, ma possiamo fare così assieme. Far capire che si può sbagliare e cercare di far verbalizzare al figlio le emozioni.
Non dare mai un messaggio negativo sull’essere (sei stupido, non sei intelligente), ma sul fare (hai fatto una cosa stupida, hai fatto una cosa poco intelligente), dando valore alla persona.
Messaggi negativi sono: faccio io, non sei capace, non dare regole e non rimproverarli.

Bisogna cercare di non giudicare i ragazzi, di non svalutarli, ma capirli e correggerli. Prima che si allontanino troppo e non abbiano più fiducia nel mondo adulto, da cui non si sentono capiti…..il problema dei ragazzi è che molto spesso non si sentono capiti dal mondo adulto.

Ci vuole un educazione autorevole: vicinanza e comunicazione. Regole e limiti sempre dando valore alla persona. Non esiste autorevolezza senza coerenza.

Bisogna essere affettivi e dare parole alle emozioni.

Se il copione non è positivo, si può cambiare copione dando messaggi positivi (puoi farcela, affetto e amore).

Inoltre bisogna cercare di essere loro di riferimento in caso di difficoltà, far capire loro che se c’è bisogno noi ci siamo.