lunedì 19 novembre 2018

4° Incontro - RESPONSABILITA' nell’USO della PAROLA

Sabato 23 febbraio 2019 4° incontro - Lettera di Giacomo, capitolo quarto
L’inno alla carità (Corinzi 13,1-13)
1 Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità,
sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
2 E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,
ma non avessi la carità, non sono nulla.
3 E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato,
ma non avessi la carità,niente mi giova.
4 La carità è paziente, è benigna la carità;
non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia,
5 non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
6 non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.
7 Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
8 La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno;
il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.
9 La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia.
10 Ma quando verrà ciò che è perfetto,
quello che è imperfetto scomparirà.
11 Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato.
12 Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa;
ma allora vedremo a faccia a faccia.
Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente,
come anch'io sono conosciuto.
13 Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità;
ma di tutte più grande è la carità!

INTRODUZIONE
Il capitolo 4 della lettera di Giacomo si sofferma a considerare cosa accade all'uomo quando, non ascoltando la Parola di verità, dà prevalenza all'egoismo ed alla volontà di possesso, quando al centro della sua azione c'è il proprio tornaconto e non l'amore verso il prossimo e, in definitiva, agisce “a prescindere” da Dio. Scoppiano liti e rivalità, si trama contro gli altri, considerati come ostacoli alla propria realizzazione, fino a volerne l’annientamento.
Giacomo dice un’altra cosa importante. L’uomo che rincorre queste cose prega Dio, anche insistentemente, ma prega invano perchè chiede “per sè”, per il proprio piacere.
Per Giacomo non ci sono mezze misure. L'avidità per le cose e la bramosia per il potere, che sono ciò a cui aspira chi appartiene al “mondo”, significano “inimicizia” con Dio, lontananza dalla proposta evangelica dell'amore che salva il povero, innalza l'umile e rovescia il potente dal trono del suo egoismo.
Non pensiamo solo ai ricchi della terra: despoti, magnati, capi di stato e di lobbies potenti : tutto sommato sono pochi uomini che gestiscono gran parte dei beni del pianeta. Avranno le loro responsabilità, probabilmente.
Pensiamo piuttosto a noi, persone comuni, al nostro ruolo silenzioso nella storia. forse è “solo” quello di intessere relazioni di fratellanza secondo uno spirito di sapienza “che viene dall’alto”: pacifica, mite, piena di misericordia, senza ipocrisie. e da questi sentimenti dovrebbe essere sorretta la nostra parola.
abbiamo quindi pensato di soffermarci ancora sulla parola, quale veicolo di relazione con gli altri ed espressione di sè , puntando l’attenzione sugli ultimi due versetti del capitolo quarto.
non sparlate”, “non giudicate” i vostri fratelli, ma sforzatevi di guardarli come Dio li guarda.


LA PAROLA
Innanzitutto …. la parola che pronunciamo svela noi stessi.
→ come mezzo per il dialogo, come alimento di una relazione. Nel vero dialogo però....ciascuno sia pronto all’ascolto, lento a parlare, lento all’ira
→ “parola data” … lealtà... il vostro parlare sia si e no
→ scritta. È la parola che oltrepassa il tempo. I mezzi di comunicazione e i fiumi di parole che stordiscono e non offrono conoscenza. Il diritto all'oblio....
→ e giudizio. Il giudizio di chi si reputa ineccepibile e dunque legittimato ad esprimere valutazioni sugli altri. Il giudizio prudente, quello dell'uomo saggio.
→ detta nel modo giusto a seconda di chi si ha davanti. È forma di amore perchè è espressione di Attenzione verso l'altro
→ come necessità di esprimersi e di manifestarsi agli altri. Necessità di essere compresi/capiti da chi ci vuol bene
→ detta alle spalle … la maldicenza ed il pettegolezzo. Parole inutili o dannose che creano sospetto, discredito..
→ da adoperare nell'educazione dei figli. La parola che forma.
→ quando parlare e quando tacere? Quando esprimere i propri bisogni?
→ parola come espressione della nostra relazione con Dio nella preghiera e non


E … com'è la parola di Dio???????

  • la parola di Dio venne su Giovanni
  • ecco, sono la serva del signore avvenga di me secondo la tua parola
  • dì soltanto una parola e il mio servo sarà salvato
  • sulla tua parola getterò le reti
  • una parola dura da accogliere
  • passeranno i cieli e terra ma la sua parola non passerà
  • Siate però esecutori della parola e non ascoltatori soltanto, ingannando così voi stessi


Riferimento biblico: Giacomo - Capitolo 4 vedi Bibbia

Riportiamo la scheda di lavoro proposta al gruppo come guida alla riflessione PDF.


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