“BRUTTO
ANATROCCOLO O PICCOLO CIGNO?”
I ragazzi
con una buona autostima, che hanno una buona opinione di sè, si è
visto che sono più sicuri di loro stessi e hanno più probabilità
di costruire relazioni positive in futuro, meno probabilità di avere
problemi. L’autostima è come la fondamenta della casa, se le
fondamenta sono solide anche la casa è sicura, viceversa il
contrario.
Da
adolescenti si entra nella fase in cui si passa che i punti di
riferimento non sono più i genitori (che lo sono fino ai 12 anni ),
ma i coetanei, i compagni. In questa situazione diventa molto
importante il riconoscimento, aumenta l’autostima e diminuisce la
paura.
Una buona
autostima porta inoltre ad una buona resilienza, che è la capacità
di affrontare le difficoltà. Come diceva Seneca: resilienza – le
difficoltà rafforzano la mente, così come il lavoro irrobustisce il
corpo.
Ritornando
al periodo dell’adolescenza, visto che in questo periodo abbiamo
detto, i punti di riferimento diventano i coetanei, c’è la paura
di non avere il consenso dei pari di non piacere a nessuno, se non ci
si sente accettati da un gruppo, si prova a far parte di un altro
(es. bulli). Questo bisogno porta a comportamenti spesso rischiosi,
che sono spesso adottati dai giovani per sentirsi parte del gruppo,
per essere presi in considerazione, il bisogno di fare qualcosa di
speciale assieme agli altri. Quindi
una bassa autostima può portare a comportamenti rischiosi, per avere
il consenso degli altri. Il
bullo in realtà è bisognoso di consenso.
Come si forma l’autostima? Come
aiutiamo i nostri figli a costruirla? Come possiamo migliorala?
Analisi transazionale : una teoria sulla
comunicazione personale
-gli stati dell’Io: modalità in cui
stiamo nel mondo in relazione agli altri e a noi stessi;
-copione di vita: le nostre convinzioni
su di noi e sugli altri (vado bene/non vado bene, sono capace/non
sono capace;
- posizioni di vita
IO SONO OK
TU SEI OK
|
IO NON SONO OK
TU SEI OK
|
IO SONO OK
TU NON SEI OK
(PERSONE VANITOSE)
|
IO NON SONO OK
TU NON SEI OK
|
Essere genitori permissivi non aiuta il
figlio ad avere una buona autostima. Il figlio va incoraggiato con
messaggi positivi di sostegno e protezione: sei capace, puoi farcela,
hai sbagliato, ma possiamo fare così assieme. Far capire che si può
sbagliare e cercare di far verbalizzare al figlio le emozioni.
Non
dare mai un messaggio negativo sull’essere (sei stupido, non sei
intelligente), ma sul fare (hai fatto una cosa stupida, hai fatto una
cosa poco intelligente), dando valore alla persona.
Messaggi negativi sono: faccio io, non
sei capace, non dare regole e non rimproverarli.
Bisogna cercare di non giudicare i
ragazzi, di non svalutarli, ma capirli e correggerli. Prima che si
allontanino troppo e non abbiano più fiducia nel mondo adulto, da
cui non si sentono capiti…..il problema dei ragazzi è che molto
spesso non si sentono capiti dal mondo adulto.
Ci vuole un educazione autorevole:
vicinanza e comunicazione. Regole e limiti sempre dando valore alla
persona. Non esiste autorevolezza senza coerenza.
Bisogna
essere affettivi e dare parole alle emozioni.
Se il copione non è positivo, si può
cambiare copione dando messaggi positivi (puoi farcela, affetto e
amore).
Inoltre bisogna cercare di essere loro di
riferimento in caso di difficoltà, far capire loro che se c’è
bisogno noi ci siamo.
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